Responsabilità sanitaria: la difesa efficace per medici e personale sanitario alla luce della più recente giurisprudenza di legittimità e di merito

Nel panorama sanitario attuale, il tema della responsabilità del personale medico e sanitario è oggetto di crescente attenzione sia sul piano giuridico che sociale.

6/12/20253 min read

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Responsabilità sanitaria: la difesa efficace per medici e personale sanitario alla luce della più recente giurisprudenza di legittimità e di merito

Nel panorama sanitario attuale, il tema della responsabilità del personale medico e sanitario è oggetto di crescente attenzione sia sul piano giuridico che sociale. La giurisprudenza più recente, sia di legittimità che di merito, ha delineato con maggiore precisione i confini delle responsabilità dei singoli attori coinvolti nell’assistenza sanitaria, offrendo indicazioni preziose per una difesa efficace in caso di contenzioso. In questo contesto, esaminiamo le principali aree di rischio e le relative linee difensive.

La responsabilità del direttore del reparto

Il direttore di un reparto ospedaliero riveste una posizione di responsabilità gestionale e organizzativa che lo espone a un rischio di responsabilità diretto e indiretto. La giurisprudenza ha chiarito che il direttore non risponde solo per i propri atti clinici, ma anche per eventuali carenze strutturali, organizzative o di supervisione che abbiano contribuito all’evento dannoso.

Cass. Civ. n. 26311/2022 ha evidenziato che il direttore può essere chiamato a rispondere in solido con la struttura sanitaria qualora si dimostri che l’insufficienza organizzativa (ad esempio, turni mal gestiti o mancanza di protocolli) abbia avuto un ruolo causale nell’evento.

🔍 Difesa efficace: documentare in modo puntuale le direttive impartite, i protocolli adottati e gli interventi organizzativi effettuati è essenziale per dimostrare la corretta gestione del reparto.

La responsabilità dell’équipe

L’attività sanitaria è frequentemente il risultato di un lavoro corale tra più professionisti. In caso di danno al paziente, si pone il problema della responsabilità dell’intera équipe. La giurisprudenza, tra cui Cass. Pen. n. 28187/2023, ha ribadito il principio della "responsabilità condivisa", secondo cui ogni membro dell’équipe risponde per la parte di attività direttamente eseguita e per eventuali omissioni nel controllo e nella vigilanza.

In particolare, si è affermata la necessità di una collaborazione attiva e non meramente esecutiva: il medico che assiste deve rilevare e segnalare eventuali errori, anche se non rientrano formalmente nelle sue competenze.

🔍 Difesa efficace: il singolo sanitario può invocare l’adempimento diligente del proprio ruolo, dimostrando di aver rispettato le linee guida, segnalato anomalie e seguito correttamente le indicazioni del responsabile dell’équipe.

La responsabilità del personale sanitario

Infermieri, tecnici, ostetriche e operatori sociosanitari assumono un ruolo sempre più rilevante nella catena dell’assistenza. La responsabilità del personale sanitario non medico è stata oggetto di una crescente attenzione giurisprudenziale, specialmente alla luce della Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017), che ha rafforzato il principio della responsabilità per colpa.

Trib. Milano, sent. n. 1950/2024 ha condannato un infermiere per omessa rilevazione dei parametri vitali, evidenziando come anche la mera attività esecutiva debba essere svolta con diligenza, prudenza e perizia.

🔍 Difesa efficace: conservare tracce documentali delle attività svolte (cartelle cliniche, schede infermieristiche, report) è la chiave per dimostrare l’aderenza ai protocolli e la tempestività degli interventi.

La responsabilità medica nelle infezioni ospedaliere

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresentano una delle cause più frequenti di contenzioso. La giurisprudenza, tra cui Cass. Civ. n. 9085/2023, ha stabilito che in caso di infezione nosocomiale, grava sulla struttura sanitaria e sul medico l’onere di dimostrare l’adozione di tutte le misure di prevenzione, secondo i protocolli e le linee guida vigenti.

Non è sufficiente affermare la natura endogena o inevitabile dell’infezione: occorre dimostrare di aver agito con la massima diligenza e di aver garantito condizioni igienico-sanitarie ottimali.

🔍 Difesa efficace: predisporre protocolli di prevenzione aggiornati, effettuare regolari audit interni e conservare evidenze di sanificazioni, tracciabilità dei dispositivi e formazione del personale.

Conclusioni

La crescente complessità del sistema sanitario e l’inasprimento degli standard giurisprudenziali richiedono oggi un approccio difensivo strategico e multidisciplinare. La documentazione accurata, il rispetto dei protocolli, la comunicazione efficace tra i membri dell’équipe e la tracciabilità delle attività sono strumenti imprescindibili per tutelare il personale sanitario da eventuali responsabilità.

In un’epoca di medicina sempre più trasparente e partecipativa, la consapevolezza giuridica diventa parte integrante della buona pratica clinica.